Ci sono persone che iniziano un percorso nutrizionale come se avessero finalmente trovato la chiave di tutto: costanza, allenamenti, organizzazione.
Poi succede sempre la stessa cosa:
il lavoro aumenta
la routine salta
arriva il caldo
arrivano le ferie
e… tutto crolla.
E lì parte la frase più tossica del mondo:
“Lo sapevo… non sono capace di essere costante.”
Solo che non è vero.
La storia reale di Tommaso lo dimostra.
Il caso di Tommaso (vero, recente, comune)
Tommaso era partito in modo impeccabile.
Allenamento regolare, alimentazione precisa, energia alle stelle.
In due mesi:
– 6 kg in meno
– più forza in palestra
– più lucidità
– più motivazione
Era nella sua “best version”.
Poi è arrivata l’estate.
E insieme all’estate è arrivata la vita vera.
Lavoro più stressante.
Ritmi incastrati.
Poca lucidità mentale.
Organizzazione saltata.
Tommaso non ha “sbagliato la dieta”.
Semplicemente ha sospeso se stesso.
E così ha mollato tutto.
Per settimane.
E come succede a tantissimi, quando devi ripartire dopo uno stop, la testa dice:
“Ricominciare da zero? Che senso ha ormai?”
Cosa succede davvero quando molli: NON è mancanza di volontà
La scienza è chiarissima:
quando aumenta il carico cognitivo (lavoro, stress, caldo, ritmi sballati), la capacità di autocontrollo crolla.
Lo dicono diversi studi:
🔸 l’autoregolazione diminuisce sotto stress (Baumeister & Heatherton, 1996)
🔸 l’estate aumenta decision fatigue e comportamenti impulsivi (Hancock et al., 2007)
🔸 la perdita di routine riduce l’aderenza ai comportamenti salutari (Wing & Phelan, 2005)
Non è volontà.
È neurobiologia.
E la parte migliore è questa:
il cervello riprende a funzionare bene non quando ti punisci, ma quando ritrovi struttura.
La ripresa di Tommaso: perché è andata ancora meglio?
Ad ottobre, Tommaso è tornato.
E nel giro di un mese:
– 4 kg in meno
– arrivato sotto il peso pre-estate
– metabolismo più attivo
– sensazione di controllo recuperata
Come è possibile che la seconda volta sia andata meglio della prima?
Perché quando riparti dopo una caduta, se guidato bene, hai qualcosa che prima non avevi:
memoria del risultato.
Il cervello sa che può farcela.
Ha già visto funzionare il percorso.
E ora il cambiamento è più rapido.
Questa cosa si chiama “effetto di ri-apprendimento accelerato” (Relearning Effect).
Non parti da zero.
Parti da un livello superiore.
Il punto è semplice: la costanza non esiste. Esiste il ritorno.
Tommaso non è un’eccezione.
È la regola.
La maggior parte delle persone non fallisce perché molla.
Fallisce perché non sa rientrare dopo aver mollato.
E qui entra il lavoro del professionista.
Non nei 30 giorni perfetti.
Ma nei mesi storti.
Nelle estati.
Nel caos.
Nei periodi morti.
Perché la trasformazione vera non è “non sbaglio mai”.
È:
“Sbaglio, cado, ritorno… e ogni volta torno meglio.”
Cosa puoi imparare dalla storia di Tommaso
Se molli non significa che hai fallito.
Significa che sei umano.
Il ritorno è più importante della costanza.
Il tuo corpo riprende subito a rispondere.
Il supporto conta più della motivazione.
Quando la testa non ce la fa, serve una guida esterna.
Ogni ripartenza è più veloce della precedente.
Perché il corpo e il cervello ricordano.
La dieta non è un esame. È un percorso.
E nei percorsi si va avanti, non perfetti.
Se ti sei perso, puoi tornare. E puoi tornare meglio.
La storia di Tommaso non è una storia speciale.
È la storia di chiunque stia lottando.
Che tu abbia mollato per una settimana, un mese o un’estate intera…
il punto non è quando hai smesso.
Il punto è quando scegli di ripartire.
E se vuoi farlo con una guida, con metodo, con struttura,
io sono qui.
Metodo SportivaMente
Non perfetti.
Presenti.