Oloproteica: la “liposuzione alimentare”

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Ciao amici, oggi parleremo di una dieta che è stata interamente sviluppata in Italia dal dott. Castaldo: la dieta oloproteica ® .

Prima di tutto, occorre specificare necessariamente che è una dieta vera e propria e come tale va seguita solo sotto stretta osservazione medica e solo dopo aver accertato che non ci siano patologie incompatibili con questo regime alimentare.

Tutto ok? Possiamo seguirla? Allora leggiamo di cosa si tratta!

Innanzitutto preciso che per seguire la dieta oloproteica ® ci vuole tanta, ma tanta, ma tanta, forza di volontà. Il perché è presto detto: si sostituiscono due pasti della giornata (solitamente colazione e un pasto principale) con uno shake proteico. Mentre l’altro pasto principale sarà costituito da alimenti proteici come carne, pesce, uova, formaggi. 

Ma andiamo per gradi!

Questa dieta è di fatto un regime alimentare che ha una tendenza proteica e chetogenica. Solitamente è utilizzata per il trattamento di obesità sia in presenza che in assenza di patologie metaboliche. 

La dieta oloproteica ® trova le sue basi scientifiche negli studi del professor Blackburn, della “Harvard University”. Secondo questi studi, una privazione di carboidrati può azzerare l’effetto anabolico dell’insulina sul tessuto adiposo. Inoltre, avendo un adeguato apporto proteico viene salvaguardata la massa magra.

In poche parole, si dimagrisce perdendo massa grassa e mantenendo la massa magra. Da qui ne deriva la definizione della dieta oloproteica ® come liposuzione alimentare.

Alcuni principi della dieta:

  • Utilizzo di proteine del siero del latte con un apporto di 1,4g/kg di peso ideale;
  • Quota di carboidrati che non deve superare i 10-20 grammi al giorno (solo il fruttosio degli ortaggi) e lipidi pari a 10 grammi al giorno (praticamente un cucchiaio di olio al giorno);
  • Durata massima di 21 giorni: garantisce l’assenza di effetti collaterali;
  • Integrazione di sali minerali per compensare l’acidificazione dovuta alla chetosi;
  • Integrazione di minerali che si possono perdere a causa dell’effetto diuretico della dieta chetogenica;
  • Integrazione di oligoelementi;
  • Dopo i 21 giorni seguire un protocollo di reinserimento dei carboidrati, che sia graduale ed ispirato alla dieta mediterranea.

Come avete potuto leggere si tratta di pochi principi ma che devono essere applicati, lo ribadisco ancora una volta, sotto stretta sorveglianza di un medico o di un biologo nutrizionista sempre dopo aver verificato la possibile applicabilità del regime dietetico (cosa che comunque dovrebbe essere fatta sempre, prima di iniziare una qualsiasi dieta anche non oloproteica ® )

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